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“La montagna è per me un luogo deserto dove si vede il mondo com’era senza di noi e come sarà dopo.”
Erri De Luca

Sembra profetica la bella frase del noto scrittore napoletano, infatti a causa dei cambiamenti climatici le nevicate sono dimezzate in inverno, con cali delle precipitazioni fino dell’80% in alcune zone del Piemonte. Poi, in estate, la siccità e le alte temperature hanno fatto perdere almeno quattro metri di spessore ai ghiacciai millenari. ad aggravare la situazione la siccità di questi mesi, l’autunno si sta chiudendo con “zero piogge”: il risultato è un 2022 da situazione disperata. Le precipitazioni sono dimezzate rispetto alle medie degli scorsi 40 anni, con punte del 70 e 80% nel nord ovest del Piemonte. Risultato, i mesi a cavallo fra 2021 e 2022 si sono classificati al primo posto per la combinazione di siccità e alte temperature rispetto agli ultimi 60 anni. Si sono consumate in un estate le quantità di ghiaccio che prima veniva eroso in tre e si è perso un capitale idrico importantissimo: in un’annata di siccità questa fusione dei ghiacciai ha tamponato la crisi dei nostri fiumi ma è tutta acqua che non avremo più. I nostri ghiacciai, purtroppo, si stanno consumando e arriveranno all’estinzione intorno al 2050 a causa del continuo aumento della temperatura. Per il futuro occorrerà pianificare a livello internazionale la limitazione al riscaldamento globale ma a livello locale occorrerà mettere in atto azioni virtuose di salvaguardia e implementazione delle misure di prevenzione e miglioramento, come finanziare la costruzione di grandi invasi; siamo in ritardo di anni ma la programmazione ormai è imprescindibile. L’agricoltura deve consumare meno acqua, che va comunque immagazzinata in inverno, per evitare danni ai raccolti estivi, stessa cosa l’industria e noi privati, nel nostro piccolo. Le generazioni future combatteranno la battaglia per l’acqua e la colpa è nostra, che abbiamo fatto le cicale nei decenni passati, senza preoccuparci delle conseguenze. Speriamo che l’inverno ci grazie con le sue piogge e che la stagione sciistica sia salva, perché anche questa importante economia di montagna venga salvaguardata. Purtroppo l’innevazione artificiale è costosa e occorre comunque che le temperature siano basse, per fare in modo che la neve non sciolga durante le ore di sole.