Gli elementi di un giallo classico ci sono tutti: la vittima, persona per bene, nessun apparente motivo per essere uccisa; molti indiziati, tutti con un movente e pochi con un alibi, la “detective” di turno, una determinata e testarda biologa dei RIS, un contesto intrigante, il Museo Egizio, e una città affascinante e carica di mistero: Torino! Le vicende personali di Milli, pugliese di nascita, torinese di adozione e parmigiana per lavoro, si intrecciano con la sua cocciutaggine e i suoi “doni” speciali, in un susseguirsi di scienza e colpi di scena quasi esoterici, in un mix insolito e coinvolgente. Divertente la sua passione per il “parmigiano”, di cui è golosissima e a cui ricorre nei momenti di sconforto. Pazienza è il suo cognome, parola che non si addice al suo carattere, che è quello di una donna sanguigna con una parte razionale, che la porta ad essere una brava professionista. Peccato che “l’altra” Milli, quella irrazionale, la faccia essere impulsiva, decisionista, irruente. Così la nostra biologa, fresca di nomina e di trasferimento, tornerà nella sua città per indagare su un misterioso e rituale assassinio, commesso nelle sale del museo egizio. Tutti gli indizi sembrano portare ad una risoluzione già scritta, quasi naturale, ma le intuizioni e le “visioni” di Milli apriranno altri possibili epiloghi, in un susseguirsi di fatti e indizi, che terranno il lettore incollato alle pagine, sino alla scoperta del vero colpevole. Molto bella la descrizione dei luoghi, di Fontanellato, perla del Medioevo emiliano e di Torino, maestralmente descritta nella sua eleganza e riservatezza. Sembra quasi di visitarla in un tour virtuale, tra i suoi gioielli liberty, i suoi viali alberati e gli immensi parchi. Anche i protagonisti sono ben tratteggiati, con i loro caratteri e i loro piccoli vizi, che si evidenziano negli spaccati di vita quotidiana e di esperienze vissute; deliziosa la Jole, la governante, con le sue erre arrotolate da perfetta parmigiana. L’egittologia la fa da padrona con i tanti riferimenti storici e culturali, trattati con rigore scientifico e rispetto dei fatti. I ricordi si intrecciano agli avvenimenti e il lettore si sentirà coinvolto nella ricerca dell’assassino, come tradizione vuole. Vediamo chi indovina?
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