Loading

Qualche settimana fa è andata in scena la kermesse annuale dell’assegnazione delle stelle Michelin ai ristoranti di tutto il mondo e una di queste si è accesa in alta valle di Susa, per la precisione a Rollieres, una frazione di Sauze di Cesana, per illuminare il RistoranTino, un piccolo locale gestito da Chef Martino Leone e Chiara Blanchet, Maitre e Sommelier del locale. La realtà valligiana era già stata segnalata dalla Guida Michelin con il “Piatto” nel 2016, quest’anno invece il ristorante ha raggiunto il prestigioso traguardo della “Stella”, unico in tutto il territorio della valle. Un risultato che premia anni di dedizione a questo lavoro ed alla cura con cui viene svolto. Raccontano i due titolari che è stata una sorpresa, perché erano sì stati invitati a partecipare alla presentazione della Guida 2023, ma senza sapere che anche loro sarebbero stati tra i “premiati”. le regole della Guida Michelin, infatti, impongono che i suoi ispettori arrivino come normali clienti, senza preavviso e senza mai dichiararsi. I gestori del ristorante non sapranno mai quando sono passati e cosa scriveranno nella valutazione. Solo quando sarà nota l’assegnazione del riconoscimento si scoprirà di essere stati esaminati. La stella Michelin è un’invenzione ideata più di 100 anni e fa parte delle strategie di marketing dell’omonimo produttore di pneumatici francese. Inizialmente la guida era un regalo per gli acquirenti degli pneumatici, serviva a dare consigli sui punti di ristoro, sugli alberghi e sulle fermate di servizio per le auto lungo i percorsi di viaggio. Le prime edizioni furono solo sulla Francia; nel 1926, in conseguenza della grande popolarità acquisita, fu stabilita la classificazione a stelle, che dal 1936 prevede un minimo di 1 stella e il massimo di 3. Così, a poco a poco, la creazione dei fratelli André e Edouard Michelin si è affermata come il massimo riconoscimento mondiale nel settore della ristorazione. Le stelle non sono assegnate a vita, quindi se un ristorante non rispetterà più i requisiti richiesti dalla valutazione, perderà il suo riconoscimento Michelin. Ecco cosa deve soddisfare il ristorante stellato:

1 stella: Ottima cucina. Proposta decisa. Vale la pena fermarsi a mangiare lì.

2 stelle: Cucina eccezionale. Se il ristorante non è sul vostro percorso, vale la pena fare una deviazione per gustare i suoi piatti.

3 stelle: La categoria più alta viene assegnata ai ristoranti con una proposta unica. Il solo fatto di mangiare lì vale l’intero viaggio, indipendentemente da quanto sia lontano dalla vostra attuale posizione.

Allora bravi i nostri due giovani valligiani, che hanno saputo soddisfare gli ispettori della Guida: gli auguriamo non solo di mantenere la stella ma di lavorare per conquistare la seconda e salire così nell’empireo dei ristoranti italiani.