Loris Maria Marchetti, torinese di residenza e di studi, lau- reato in Lettere e Filosofia, ha all’attivo una ventina di opere poetiche spesso premiate (nel 2018 il Premio “Marcel Proust” sezione Poesia), quattro volumi di racconti (Premio “Goffredo Parise” 2008 per la Narrativa), un romanzo breve, volumi di saggi sulla cultura letteraria e musicale e altro anco- ra. Ha curato edizioni di Classici e di Atti di convegni. Dirige la collana “La linea d’ombra” per le Edizioni dell’Orso di Alessandria. Dal 2007 al 2017 è stato condirettore degli An- nali del Centro di Studi e Ricerche “Mario Pannunzio” di Torino. Nel 2017 gli è stato attribuito il Premio “Francesco De Sanctis. Una vita per la cultura”. Nel catalogo puntoacapo è presente con l’antologia Latitudini fluttuanti. Poesie 1977-2017 (2019), le raccolte Suite delle tenebre e del mare (2016) e Le incognite dell’anima (2020), oltre ai racconti di Tappeto mobile (2018).
VIII
c’erano tutti sotto il sole bruciante in attesa che la banda attaccasse
(in fondo allo spiazzo s’ergeva un muro già in uso per le fucilazioni),
ma prima della musica sopravvenne l’amico Ettore, molto bello, sorridente
nel fulgore della sua maturità, elegantissimo nel gessato grigio che fu l’ultimo completo di mio padre, ma era Ettore che mi parlava con affetto, allegro e sorridente e in piena forma, non un padre e più di un amico
e le parole svanirono e la musica forse
non ebbe inizio ma non avvennero fucilazioni perché la guerra era finita da decenni
e ora tutti volevano vivere nella luce
Questo nuovo tassello nella ricca produzione poetica di Loris Maria Marchetti, costituito da “una narrazione in versi paraprosastici” composti nell’arco di diversi anni, offre una carrellata di ricordi, luoghi e figure che costitui- scono una vera e propria comédie humaine vista – nella sua implicita tragicità – con l’occhio ironico e disincantato del poeta attraverso più dramatis personae, un artificio che Mar- chetti ha costruito e affinato negli anni con coerenza stili- stica e tonale.
Poeta che sa verseggiare calibrando con parsimonia ed esperienza toni e temi, Marchetti crea qui una sequenza quasi poematica di tranches de vie, reali o meno, le quali si susseguono, con incerta o sconvolta cronologia, senza ma- iuscola iniziale né punto fermo finale a suggerire una ideale continuità. L’obbiettivo, pur nell’understament che caratteriz- za da sempre questo Autore, è quello di rendere conto per disiecta membra della drammatica inafferrabilità della vita, apparentemente sempre a portata di mano ma sempre un poco più in là, elusiva nella sua pienezza. (Mauro Ferrari)