Loading

Compie 25 anni “Libri autori e bouganville”, fra i più longevi festival letterari d’Italia, ideato dallo scrittore Giacomo Pilati, che ha appena pubblicato “Un attimo prima di Dio”

«Venticinque anni di belle parole! » esordisce Giacomo Pilati nel presentare la 25a edizione di “Libri, Autori e Bouganville”, la rassegna letteraria organizzata dal Comune di San Vito Lo Capo e dalla Pro Loco e in corso di svolgimento, come ogni anno, tra luglio e agosto presso il giardino di Palazzo La Porta.

«Un piccolo miracolo siciliano. Siamo fra i più longevi festival letterari d’Italia. – aggiunge lo scrittore e giornalista, ideatore e curatore del salotto culturale – Quando abbiamo cominciato, in Sicilia non c’era ancora alcun festival letterario; ora solo in provincia di Trapani sono trenta. E mi piace pensare che anche per gli altri la rassegna di San Vito sia stata un modello da seguire. Se penso che tutto è iniziato un quarto di secolo fa, mi vengono i brividi. Non tanto per il tempo trascorso (venticinque anni sono davvero tanti!), quanto per la resistenza che questa storia non smette di testimoniare. Una resistenza fatta di parole, denunce, emozioni, carezze, e qualche volta ferite. Una storia così, costruita con la passione e l’amore per la condivisione, per quei brividi che sotto le bouganville di San Vito arrivano ogni anno dritti al cuore».

Si comincia l’8 luglio e gli scrittori più acclamati si alternano fino al 31 agosto nel salotto della magnifica cittadina trapanese, rinomata non solo per spiagge bianche e mare caraibico, ma anche per santuari e monumenti ricchi di storia. Sul palco best seller e novità, giornalisti e autori, i protagonisti della narrativa e della saggistica italiana arricchiscono le serate estive: ad accompagnare il pubblico tra le trame e i capitoli delle opere dei più noti scrittori del nostro tempo è Giacomo Pilati, che conversa con le più belle firme del panorama letterario italiano accorsi nella cittadina della Sicilia Nord-occidentale.

Nel frattempo l’eclettica vita professionale di Giacomo Pilati – è giornalista, romanziere, curatore di rassegne, fotografo (l’ho conosciuto in quest’ultima veste anni fa) – procede speditamente con la promozione del suo nuovo libro “Un attimo prima di Dio. La passione di Giuda” (edito da Il pozzo di Giacobbe) dopo, a partire dal 1998, “Le Siciliane” («Il mio primo libro. La più bella avventura editoriale della mia vita. Pubblicato in Francia, negli Stati Uniti, venti ristampe, sei edizioni scolastiche, due edizioni e 10 ristampe con Di Girolamo editore»), “Minchia di Re” (da cui è stato tratto il film ‘Viola di mare’, che ha vinto il Nice film festival di New York e il Capri Peace Award), “Sulla punta del mare”, “Dell’inutile amore”, per citare solo qualche pubblicazione.

«Non so se ho scritto un racconto, una fiaba, un monologo. Ho scritto “Un attimo prima di Dio” perché Giuda, dopo Maria di Nazareth (“Dell’inutile amore”), è una figura centrale nella mia fantastica investigazione sui misteri della fede. Ecco allora gli ultimi giorni di una storia che non è mai accaduta. Forse. – dichiara lo scrittore, che nel 2012 è stato insignito dal Presidente della Repubblica dell’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica per meriti culturali – Ventiquattro poste di una Via Crucis necessaria, dolorosa. Impossibile… Ho scritto di Giuda perché mi è sempre piaciuto raccontare le ombre. E poi perché i Vangeli ogni volta che lo nominano gli danno del traditore, anche quando non è necessario. E poi perché volevo metterlo al centro del dramma e restituirgli l’ardore e il coraggio che la storia gli nega. E poi, per ultimo, come canta Vecchioni, perché sono uno di quelli che ho sempre amato spostare le montagne con il pensiero».

Quale fu, in sostanza, il ruolo di Giuda? E chi era quell’unico testimone fuggito ignudo dalla scena? Marco, l’evangelista? Il finale è sorprendente!