Il 16 luglio i Fuori di Clown, associazione operante sul territorio della Valle di Susa e della Val Sangone, organizzano un evento benefico per raccogliere fondi, che serviranno ad acquistare un cardio monitor per la Pediatria dell’Ospedale di Rivoli. Questa bella realtà nasce nel 2016 da un’idea di Alessandro Agnelli, che ne è presidente, e Maddalena Gianquinto, vicepresidente.
<<Siamo un’associazione, ma soprattutto un gruppo di amici che cerca di trasmettere sorrisi e allegria in luoghi e situazioni dove si sono un po’ persi>>, mi dice al telefono Alessandro.
La clown terapia nasce negli stati uniti negli anni ’90 e possiamo dire che consiste nell’utilizzare la figura del clown e della clownerie per alleviare situazioni di difficoltà emotive e fisiche attraverso la comicità e il riso.
Chi di noi in quegli anni non ha sentito parlare del dottor Patch Adams? che portò la propria esperienza personale di malato depresso nella creazione di questa terapia; da sempre convinto che risata e sorriso portassero enormi benefici, Adams iniziò a visitare i suoi pazienti travestito da clown. Presto il suo sogno sarebbe diventato realtà: realizzare una casa-ospedale dove curare i pazienti con terapie alternative a quelle tradizionali, basate sulla ricerca del benessere. La sua esperienza visionaria e pionieristica attecchì in tutto il mondo e i Fuori di Clown ne sono l’esempio.
M: <<Alessandro racconti ai nostri lettori cosa fanno i clown in corsia>>
A: <<I clown di corsia sono volontari provenienti da enti privati, associazioni, cooperative o fondazioni, che scelgono la figura del clown per facilitare il contatto con persone ospedalizzate o in casa di riposo>>
M: <<Cosa fanno nello specifico i clown di corsia?>>
A: <<Potremmo chiamarli “clowndottori”, vestiti e truccati per l’occasione, interagiscono con i bambini o gli altri ricoverati attivando la loro “parte sana” attraverso il gioco, il canto, la micromagia, l’improvvisazione e coinvolgendo genitori, parenti, infermieri e medici presenti nelle stanze di degenza>>
M: <<Perché fare clownterapia?>>
A: <<Perché ridere fa bene. Vede Mara, l’intervento dei clown in corsia, che devono essere appositamente formati, ha effetti molto positivi sul sistema immunitario e sulla mente dei pazienti. Il merito è delle endorfine, sostanze antidolorifiche prodotte dal nostro corpo quando siamo di buonumore e ridiamo; esse sono in grado di attenuare il dolore e l’ansia>>
M: <<Come si diventa volontari?>>
A: <<Per fare questa attività non occorre essere attori o artisti circensi: ciò che conta è essere predisposti al sorriso, allegri, pensare positivo e avere il dono di favorire il buonumore. Ogni associazione ha il suo metodo per formare i clown che andranno ad animare i reparti in ospedale. In generale i volontari seguono un corso di formazione in cui fanno conoscenza tra loro e con i clown più vecchi e mettono in pratica i primi elementi di clownerie e di improvvisazione>>.
M: <<Quali sono i vostri progetti passati e futuri?>>
A: <<Abbiamo collaborato con CASA UGI, alcune case di riposo della zona (Giaveno, Sangano), abbiamo organizzato raccolta di indumenti e coperte per i clochard di Torino, effettuato interventi in piazza per sensibilizzare i cittadini sull’importanza della donazione del sangue, partecipiamo ogni anno alla manifestazione Evviva organizzata dall’ASL To3, partecipiamo alle iniziative organizzate dei comuni della valle, attualmente siamo presenti presso l’ospedale di Rivoli (1a domenica di ogni mese). Inoltre sosteniamo e collaboriamo con CASA BASE DI AVIGLIANA (comunità per minori) con progetti educativi e di svago. Il 16 luglio organizziamo un moto giro (in val Sangone) insieme con i bikers The Ogres, per raccogliere fondi che utilizzeremo per l’acquisto di un cardio monitor per la pediatra dell’ospedale di Rivoli>>
Non possiamo che ringraziare i nostri amici per quello che hanno fatto, fanno e faranno con il supporto alle tante iniziative benefiche, che potremo seguire e avere maggiori informazioni su FB, Instagram (Fuori di Clown).