ROMA – Giovedì 24 aprile 2025, alle ore 15.00, la Sala ISMA del Senato della Repubblica ospiterà un convegno dedicato al tema dei rapporti tra Stato e confessioni religiose. Si tratta del secondo appuntamento di un ciclo di incontri avviato lo scorso 27 marzo alla Camera dei Deputati, promosso con l’obiettivo di approfondire criticità e prospettive di riforma nella disciplina del fenomeno religioso in Italia.

L’iniziativa, organizzata dall’associazione Fedinsieme, si svolge con il supporto della International Religious Freedom Roundtable – Italy, del CESNUR (Centro Studi sulle Nuove Religioni) e dell’ADEC (Associazione dei Docenti delle discipline ecclesiastiche e canonistiche). Secondo quanto si legge nella nota diffusa dagli organizzatori, il convegno si propone di “ravvivare il dibattito, informare e sensibilizzare le istituzioni e gli operatori del settore sul necessario cambiamento della normativa attualmente vigente”.

Tra i temi centrali dell’incontro figurano la gestione giuridica del pluralismo confessionale, il riconoscimento delle confessioni religiose, le intese con lo Stato e la concreta tutela della libertà religiosa, sancita dall’art. 8 della Costituzione italiana. Una materia che, come sottolineano i promotori, necessita oggi di una riflessione aggiornata alla luce delle profonde trasformazioni culturali e demografiche che attraversano il Paese.

Il convegno vedrà la partecipazione di noti esperti del settore: Antonio Fuccillo, docente di Diritto ecclesiastico all’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”; Marco Ventura, professore all’Università di Siena e tra i massimi studiosi del rapporto tra diritto e religione in Europa; e Maria D’Arienzo, docente all’Università di Napoli “Federico II”. A moderare l’incontro saranno Francesco Curto e Mauro Bombieri.

Un momento di confronto che assume oggi un valore ancora più simbolico, considerato il recente lutto che ha colpito il mondo cattolico: la scomparsa di Papa Francesco, avvenuta pochi giorni fa. Il pontefice, noto per il suo impegno a favore del dialogo interreligioso e per aver spesso richiamato le istituzioni alla centralità della dignità umana e della libertà di coscienza, lascia un’eredità spirituale e culturale che attraversa molte delle questioni in discussione nel convegno. La sua morte sollecita nuove riflessioni non solo all’interno della Chiesa, ma anche nel più ampio orizzonte del rapporto tra religione e sfera pubblica.

Il momento attuale, tra lutto e transizione, impone dunque anche al legislatore e alla società civile una presa d’atto della crescente complessità del tessuto religioso italiano.

Un Paese sempre più multiculturale e multiconfessionale, nel quale – sottolineano i promotori – è fondamentale garantire regole chiare e inclusive, capaci di tutelare tutte le fedi senza privilegi né discriminazioni.

Fedinsieme, attiva da anni nella promozione del dialogo tra istituzioni e comunità religiose, ha voluto ringraziare i senatori Roberto Rosso e Valeria Valente per la sensibilità mostrata e il supporto offerto all’organizzazione dell’evento. L’associazione intende proseguire su questa linea con ulteriori incontri previsti nei prossimi mesi in diverse città italiane, coinvolgendo accademici, giuristi, rappresentanti delle confessioni religiose e amministratori pubblici.

Come dichiarato nella nota dell’associazione, il progetto nasce “per stimolare un confronto plurale e aperto, che possa portare a una revisione equilibrata e moderna delle regole che governano i rapporti tra lo Stato e le confessioni religiose”. Un’urgenza che, oggi più che mai, appare necessaria per tradurre in pratica i principi costituzionali e accompagnare l’evoluzione sociale del Paese.