“Ritmo Diferente”: la Cuba del cuore all’Osteria Rabezzana – Il concerto del 9 luglio per Rabmatazz, di Mara Antonaccio
Una serata di ritmo, colore e sentimento quella del 9 luglio all’Osteria Rabezzana, in occasione della rassegna Rabmatazz, che ha ospitato il gruppo “Ritmo Diferente” in un concerto dal sapore autentico e profondamente caraibico. L’orchestra era in formazione ridotta, 7 dei 10 componenti erano sul palco. Il gruppo di italiani e cubani ha suonato una rassegna di brani popolari, che da decenni sono ascoltati in tutto il mondo, con la bravura dei musicisti di razza.
“La musica cubana è molto più di una semplice espressione folklorica: è un linguaggio dell’anima, una narrazione collettiva di gioia, malinconia e speranza”, dice Giuseppe Coriolani, il “percussionista e portavoce del gruppo. E l’ensemble “Ritmo Diferente” ne ha portato sul palco dell’Osteria Rabezzana tutta la forza, la sensualità e la bellezza, con una performance che ha fatto viaggiare il pubblico tra le vie di L’Avana e le atmosfere calde dei barrios latini.
Il cuore pulsante del concerto: il son cubano
Al centro della serata, il protagonista assoluto è stato il son cubano, uno dei generi musicali più antichi e rappresentativi dell’isola caraibica. Nato nei primi del Novecento dall’incontro tra ritmi africani e melodie spagnole, il son è l’anima di Cuba. A metà tra canto popolare e danza, con chitarre, percussioni e voci armonizzate, il son ha dato origine a stili celebri come il mambo, la salsa e il cha cha chá. È un genere che racconta storie, che si balla ma soprattutto si vive. Il concerto di fatto è stato un viaggio musicale che ha attraversato decenni di storia e cultura, dai classici di Cuba e Porto Rico alle contaminazioni urbane di New York, in una serata che ha avuto il profumo di festa e di libertà.
L’orchestra “Ritmo Diferente” ha spaziato tra vari generi oltre al son: il Bolero, un genere musicale romantico e melodico originario di Cuba, che si è diffuso in tutta l’America Latina; la Salsa, un ritmo ballabile nato a New York negli anni ’60, che combina elementi di son, guaracha, mambo e altri generi caraibici; il Cha cha cha, nato a Cuba negli anni ’50, caratterizzato da un ritmo vivace e orecchiabile. Hanno suonato anche dei brani di Bachata, originaria della Repubblica Dominicana, caratterizzata da melodie romantiche e ritmi sensuali.
Gli artisti di Ritmo Diferente:
A raccontare questa storia sono stati sette musicisti di grande esperienza e carisma, una formazione esplosiva che ha fatto vibrare ogni nota:
- Nelson Patricio Diaz – al piano e accompagnamento voce
- Yoris Beltran – voce, con il suo stile sincero e appassionato che ha conquistato fin dalle prime note
- Pierpaolo Prospero – basso
- Gigi Baldoin – tromba, capace di intrecciare virtuosismo jazz e spirito caraibico con grande sensibilità
- Aldo Mastrangeli – chitarra e intrattenimento ballerino delle signore
- Giuseppe Coriolani – alle percussioni afro-cubane, vero motore ritmico del gruppo, che ha fatto “ballare” anche le sedie
La loro bravura ha permesso di creare un ponte naturale tra la tradizione cubana e la sensibilità italiana, fondendo due culture attraverso suoni, sorrisi e racconti. Un’osmosi perfetta tra Mediterraneo e Caraibi.
Il repertorio
Il pubblico ha potuto godere di classici intramontabili come:
- Chan Chan dei Buena Vista Social Club
- Guantanamera, accolta da un coro spontaneo del pubblico
- Bezame mucho, che ha commosso molti per la sua struggente bellezza
Molti altri brani infuocati hanno fatto battere le mani e i cuori e fallare i piedi dei presenti.
Non sono mancati i momenti di fusione, con brani italiani riletti in chiave latina e arrangiamenti creativi che hanno valorizzato il dialogo culturale.
Molti dei brani sono stati accompagnati dall’esibizione di due atleti e competitori internazionali di danze latine del Carma Dance Studio di Mirko Volonnino: Gian Luca Ghibaudo e Noemi Migliore; con la loro bravura hanno dato forma alla poesia della musica, in un crescendo di sensualità, bellezza e bravura.
Un ritmo che unisce
“Ritmo Diferente” ha portato in scena più di un concerto: ha donato un’esperienza. Ha dimostrato come la musica sia capace di superare i confini, abbattere le barriere e creare comunità emotive anche tra sconosciuti.
Con serate come questa, Rabmatazz dell’Osteria Rabezzana del patron franco conferma la sua forza: proporre musica viva, autentica, che emoziona e sorprende, sempre all’insegna dell’incontro tra mondi e culture.