Sabato 19 aprile 2025, alle ore 11:00, nella piazzetta della frazione Plan di Pragelato, si terrà la cerimonia di commemorazione delle 81 vittime della valanga del Beth, la più grave tragedia sul lavoro mai avvenuta in Piemonte. L’evento, patrocinato dalla Città metropolitana di Torino, si svolge a 121 anni esatti dal disastro che colpì le miniere di rame della Val Troncea.​

Negli ultimi anni, grazie all’impegno di cittadini e associazioni locali, la vicenda è tornata al centro del dibattito pubblico. Una riscoperta che unisce storia, identità e consapevolezza civile. Nel 2024, una piazza di Pragelato è stata intitolata alle vittime della valanga del Beth, come segno tangibile di memoria e rispetto per i caduti. ​

La cerimonia di sabato rappresenta un momento di raccoglimento e memoria collettiva, in ricordo di un dramma che ha segnato profondamente la storia del lavoro in alta montagna.

Una tragedia annunciata

Il 19 aprile 1904, una valanga si staccò dal versante della montagna, travolgendo due gruppi di minatori che stavano cercando di scendere a valle per paura di restare bloccati a causa delle recenti e cospicue nevicate. Furono 81 i morti recuperati nei giorni e nelle settimane a seguire, la maggior parte di loro fu inumata in una fossa comune nel cimitero di Laval, ampliato per accogliere tutte queste salme. I minatori morti sotto la valanga provenivano in gran parte da Pragelato e da paesi vicini (Pinasca, Perosa, Perrero, Prali, Salza, Massello, Roure), alcuni anche dal Bellunese (zona di miniere di rame) come raccontato dal guardiaparco Domenico Rosselli, nella sua breve ricostruzione della storia della tragedia.

Un’eredità culturale e storica

Le miniere di rame del Beth, situate a oltre 2700 metri di quota, furono avviate nel 1863 con la concessione ottenuta dall’imprenditore torinese Pietro Giani. Nonostante le difficoltà economiche, l’attività mineraria rappresentò un’importante esperienza industriale in alta montagna, introducendo nuove tecniche estrattive. Dopo la tragedia del 1904, l’attività proseguì a fatica fino al definitivo abbandono nel 1914.​

Oggi, il sentiero che conduce alle miniere del Beth è diventato un itinerario escursionistico, permettendo ai visitatori di ripercorrere i luoghi della tragedia e di riflettere sulla storia industriale e umana della Val Troncea. La commemorazione del 19 aprile non è soltanto un momento di memoria, ma anche un’occasione per riflettere sul tema della sicurezza nei luoghi di lavoro, specialmente in contesti montani ancora oggi esposti a rischi ambientali.​